Il contributo pone l’attenzione su un segmento del mercato turistico, definito dai giovani italiani di età compresa fra i 16 ed i 29 anni, che hanno intrapreso un viaggio autonomamente. È la generazione dei cosiddetti “Millennials”, i nati fra gli anni Ottanta e il Duemila, che osservano la realtà attraverso una lente globale, mostrando un atteggiamento di apertura. La ricerca sul tema ha finora ricevuto pochi contributi. Inoltre, la letteratura di riferimento non ha ancora raggiunto un consenso sulle metodologie da adottare per lo studio del fenomeno. Pertanto, il lavoro si propone di fornire un contributo originale, acquisendo informazioni specifiche su un target poco indagato, sperimentando, nel contempo, una strategia mista di tecniche d’indagine.
La ricerca trova i suoi riferimenti teorici all’interno di diverse discipline, riconducibili essenzialmente a due prospettive di analisi: da un lato, la pratica turistica viene intesa come prodotto di consumo e, dall’altro, come esperienza di vita. Il confine tra le due prospettive non è tuttavia così chiaramente individuabile, pertanto, è comprensibile considerarle entrambe all’interno di un unico paradigma rappresentato da uno spazio a geometria circolare, il cui perimetro interpreta il viaggio sia come esperienza di consumo che come consumo di esperienza.
I risultati dello studio confermano l’importanza del tema indagato e rappresentano una base informativa strategica per la definizione di politiche di promozione e supporto del turismo giovanile.