La genesi del problema di inseguimento (Pursuit Problem) si perde nella notte dei tempi: i primi studi risalgono addirittura a Leonardo da Vinci. Tale problema venne poi studiato da un punto di vista fisico-matematico durante gli anni della guerra fredda, in forza della sua importanza in ambito militare. In quel periodo il principale sistema di intercettazione di aerei nemici era rappresentato dal Radar. Nella metà degli anni cinquanta furono progettati i primi sensori all'infrarosso (IRST, acronimo di InfraRed Search and Track), in grado di rilevare la radiazione infrarossa emessa dai gas di scarico del bersaglio, che tipicamente è un âcorpo caldoâ. Lâinseguimento era invece realizzato mediante un laser a bassa energia. Durante la guerra del Vietnam vennero utilizzati a bordo dei caccia Convair F-102 Delta Dagger; si trattava, tuttavia, di dispositivi molto primitivi utilizzati anche in combattimenti terrestri. E, spesso, i proiettili ad inseguimento anzichÊ colpire un bersaglio umano, inseguivano un animale. CiÃ˛ non deve soprendere, perchÊ questâultimo emette uno spettro allâinfrarosso molto simile a quello umano. Lo sviluppo vero e proprio si realizzÃ˛ a partire dagli anni '80.
Il presente lavoro non ha applicazioni militari: il suo scopo consiste nell'approfondire l'aspetto fisico-matematico del problema, mostrando l'esistenza di un legame con la sezione aurea e, in ultima istanza, con i numeri di Fibonacci.
Marcello Colozzo, laureato in Fisica si occupa sin dal 2008 di didattica online di Matematica e Fisica attraverso il sito web Extra Byte dove vengono eseguite "simulazioni" nell'ambiente di calcolo Mathematica.
Negli ultimi anni ha pubblicato vari articoli di fisica matematica e collabora con la rivista Elettronica Open Source.
Appassionato lettore di narrativa cyberpunk, ha provato ad eseguire una transizione verso lo stato di "scrittore cyber", pubblicando varie antologie di racconti.