A questa concezione idilliaca lanciano una sfida radicale due premi Nobel dell'economia, George Akerlof e Robert Shiller, sostenendo che i mercati ci procurano tanti danni quanti benefici, e lungi dall'essere fondamentalmente benigni sono intrinsecamente disseminati di trappole e di esche cui finiamo per abboccare. Perchรฉ ogni volta che c'รจ un profitto da ricavare, i venditori non esiteranno a sfruttare le nostre debolezze psicologiche, la nostra superficialitร e la nostra ignoranza per manipolarci e piazzarci la loro merce al prezzo piรน alto.
ร piรน che legittimo, quindi, applicare all'intero ambito dell'economia quella nozione di ยซphishingยป nata fin dagli albori di Internet per definire il raggiro online, la ยซpesca degli ingenuiยป cui carpire informazioni, dati e, in definitiva, denaro. Ma mentre quella compiuta in Rete รจ un'azione illegale, un reato perseguito per legge, in economia รจ da sempre una pratica comune e indiscussa: raggirare ed essere raggirati รจ parte integrante dei rapporti fra gli attori del mercato.
Per dimostrare la loro tesi, Akerlof e Shiller riportano una gran quantitร di aneddoti ed episodi che rivelano come il phishing riguardi chiunque e ogni aspetto della nostra vita: spendiamo tutto il nostro denaro e poi ci preoccupiamo di come arrivare a fine mese; siamo, spesso senza saperlo, succubi della pubblicitร ; paghiamo troppo l'auto, la casa e le carte di credito; compriamo farmaci che si rivelano inefficaci, se non addirittura dannosi.
Nell'esplorare a fondo il ruolo della manipolazione e del raggiro nell'economia odierna e nel raccontare le storie delle persone che hanno cercato di opporsi al loro dilagare, i due autori forniscono un contributo importante alla spiegazione del paradosso per cui in un'epoca come la nostra, in cui la produzione di ricchezza ha raggiunto livelli senza precedenti, tanti continuano a condurre una vita di miseria e di silenziosa disperazione.