Odio

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Ci sono gli uomini che odiano le donne, come Gianfranco Stevanin, che sevizia prostitute nel ÂĢcasale degli orroriÂģ. Le infermiere che odiano i malati, ÂĢangeli della morteÂģ come Lucy Letby, la killer inglese dei neonati, o l’italiana Sonya Caleffi che arriva a uccidere una paziente centenaria. I violenti di estrema destra che odiano chi ha un colore della pelle diverso dal loro, come Brenton Tarrant che assalta una moschea a Christchurch, o Luca Traini che semina il terrore per le strade di Macerata. Gli insospettabili che diventano assassini in un delirio di vendetta, come Christopher Dorner, un poliziotto che finisce a sparare ai suoi stessi colleghi. Ci sono quelli che odiano gli omosessuali, come il branco che insegue e uccide Charles Howard mentre torna a casa mano nella mano con il suo ragazzo; e quelli che odiano i bambini, come il russo Andrej Romanovicˇ Cˇikatilo, il ÂĢmostro di RostovÂģ. Ci sono i seminatori di insulti e di violenza, che aggrediscono vittime per strada o sui mezzi pubblici, magari solo perchÊ indossano un simbolo religioso, per il loro modo di vestire o per la musica che ascoltano. L’odio c’è da sempre, ed è ben diverso dalla rabbia. L’odio mette radici nella frustrazione, nell’esclusione, nel disagio sociale. L’odio cresce e si propaga come una pianta infestante. Oggi piÚ che mai. Massimo Picozzi passa in rassegna i casi piÚ avvincenti del passato, raccontandoli con il passo di un thriller e analizzandoli con gli strumenti della moderna psicologia, e ne trae un libro di sconvolgente attualità. Oggi, infatti, l’odio alligna fra noi, nelle cronache quotidiane, nelle strade e a volte persino nelle nostre case. Questo libro è un antidoto: perchÊ conoscerne le radici significa poterlo combattere.

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