
Maika Medici
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Definita «La nuova eroina del chick-lit» da Vanity Fair, non posso far altro che confermare. Indiscutibile la bravura di Anna Premoli, che intorno ad un nome originale – Viola – e un cognome sicuramente più familiare – Brunello -, costruisce un mondo fatto di insicurezze e riscoperta. Crogiolata nel perfezionismo, l’avvocatessa si sveglia un giorno con un “tutto da rifare” e la carica giusta per rimboccarsi le maniche. Un carattere particolare che rischia di far terra bruciata intorno se non fosse per due amiche pronte a tutto pur di proteggerla e vederla finalmente felice. Ma non c’è più cieco di chi non vuol vedere: Viola intraprende un’evoluzione quando inzia a notare i suoi limiti e a rivalutare quelli degli altri. La vicinanza con Lorenzo sarà fondamentale per entrambi. Vailardi se vogliamo, l’accusa di errori che egli è il primo a commettere. Due campioni nel puntare il dito: lei usa il cervello, lui il fascino. E pensare che uno avrebbe bisogno di un pizzico di ingrediente dell’altro per trovare il giusto equilibrio e raggiungere la felicità. Adoro entrambi i protagonisti anche se la Premoli ha già preparato, a quanto pare, i suoi prossimi personaggi. Un cast d’eccezione e che non dovremo solo immaginare, ma che avremo la fortuna di vedere in carne ed ossa sul grande schermo. Vi invito a conoscerli attraverso le pagine per fare poi il vostro confronto. Ve li immaginavate in un altro modo? L’interpretazione è stata perfetta e anche la trasposizione, forse questo penserete. Allora cosa state aspettando? Sarà una lettura divertente e per niente banale. Non mancheranno malintesi, un pizzico di avventura, le incomprensioni… ma soprattutto capirete di quanto sbagliamo a giudicare il prossimo senza dargli la possibilità di farsi conoscere. Chissà che anche per voi non ci sia un Lorenzo Vailardi ad aspettarvi sotto casa? L’importante è non perdere mai la fiducia in se stessi ma piuttosto credere nelle proprie capacità, sempre. Solo così l’obiettivo sembrerà facilmente raggiungibile!
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Isabella Limone
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Carino, ma ha fatto di meglio..non mi ha preso più di tanto, è stata più divertente la storia di Elena.