Questo numero monografico ÃĻ un invito collettivo a riaprire un campo di riflessione sui modi in cui ÃĻ possibile pensare e praticare lâeducazione in forme ÂŦaltreÂŧ, dentro e fuori i contesti istituzionali, accogliendo la molteplicità , la varietà , la complessità e lâambivalenza degli spazi e dei tempi che abitiamo. Un invito reso urgente dal fatto che il campo educativo sta assistendo allâinvisibilizzazione di saperi e sperimentazioni che hanno provato a immaginare lâeducazione a partire da orizzonti di significato alternativi a quelli che oggi dominano il discorso pubblico. Un discorso che appare sempre piÃđ ancorato a saperi e pratiche che strumentalizzano lo spazio educativo come campo di accumulo di competenze da usare nellâinfinita corsa alla competitività e che assume acriticamente il linguaggio del ritardo, dellâincompletezza, della povertà educativa, per definire i soggetti sociali e i territori che non sono al passo con obiettivi e indicatori di ÂŦsuccessoÂŧ definiti unilateralmente dalle nuove forme di governo nazionale e globale dellâeducazione.