Jack, abbandonato dal padrone, vaga randagio tra le colline toscane in cerca di nuovi affetti. Cassola lo segue nel suo picaresco viaggio fino alla scoperta, nell'epilogo tragico, del male anzichรฉ di una cuccia sicura. Con lo sguardo del cane si posa sul mondo quello dello scrittore. Tramite il protagonista - unico, a differenza dei padroni, uno peggiore dell'altro nella replica della crudeltร - รจ l'umanitร stessa, rappresentata in emblema dall'indole domestica di Jack, a interrogare la civiltร sulla propria ferocia. Il racconto del 1977 (premio Bagutta nel '78) รจ un apologo sul desiderio del cane ma anche dell'uomo, incapaci di vivere l'avventura della libertร , di stare legati a una catena. Con il crisma della favola, Cassola avverte che l'uomo, per debolezza e paura, anela alla sudditanza e preferisce all'indipendenza la servitรน. E alla parabola affida un monito: non si deve rischiare di perdere la libertร , bene supremo, per correre dietro a un padrone che puรฒ rivelarsi spietato.