LA GUERRA DEI CLAN

Le temperature salirono lentamente e i ghiacci si ritirarono nell'emisfero settentrionale, e le abbondanti precipitazioni favorirono la formazione di vaste distese di foreste in tutta Europa e nel Nord America. Un'umanità diversa emerge dalle nevi, l'uomo di Neanderthal, perfettamente adattato alle nuove condizioni ambientali, prolifera e colonizza il vecchio continente. Anche in Africa, gli effetti del cambiamento climatico hanno colpito inesorabilmente le popolazioni umane. 

 Il periodo di abbondanti precipitazioni che per 30.000 anni aveva trasformato l'Egitto e il Sahara in un paradiso di vegetazione lussureggiante, con abbondanti fiumi, laghi e paludi, stava ora per finire. Le piogge avevano innescato la prima grande migrazione di Homo sapiens attraverso il Sinai verso il Nord Africa e il Vicino Oriente. Con la fine delle piogge, dei quattro grandi fiumi che scorrevano nella regione del Sahara, ne sopravvisse appena uno, alimentato dalle nevi delle lontane montagne del sud: il Nilo, il grande deserto che un giorno sarebbe stato conosciuto come il Sahara stava nascendo, le grandi mandrie di erbivori e la popolazione umana si spostarono verso l'ultimo grande fiume. Nel Vicino Oriente, l'Homo sapiens aveva incontrato per la prima volta il suo cugino, il Neanderthal, con il quale apparentemente coesisteva pacificamente per millenni, come rivelano alcuni fossili che mostrano caratteristiche intermedie tra Neanderthal e Homo sapiens. Nonostante le differenze, l'abbondanza di risorse evitava le dispute tra i gruppi umani, che non avevano più bisogno di migrare dietro le mandrie.