Le disavventure di una simpatica “sfigata” fanno sorridere e mettono di buonumore il lettore. Katia Molina assicura che si tratta di eventi realmente accaduti. L’autoironia è l’ingrediente fondamentale di tutta la narrazione. Nel libro ci sono i ricordi dell’infanzia, della vita in famiglia, dell’incontro con il marito, del rapporto coniugale, ma soprattutto delle disavventure di viaggio che l’Autrice predilige. Sembra quasi impossibile che i guai più grossi le siano capitati quando era in procinto di partire per un viaggio o una vacanza programmata e tanto desiderata.