Il percorso di coincidenze a ostacoli che ha portato alla luce questa trilogia non programmatica ÃĻ scritto sul sentiero ancora frastagliato della letteratura italiana degli ultimi vent'anni. Il dio impossibile non esisteva nella mente del Walter Siti che quasi cinquantenne dava alle stampe con raziocinio kamikaze il suo primo e, nelle sue intenzioni, ultimo romanzo con protagonista un altro Walter Siti, quello che stava vivendo un'esistenza parallela facendo della verità menzogna e delle bugie il suo segreto profondissimo e pubblico. "Ordigno inesploso" che tutto aveva in ventre ma che per compiersi ha avuto bisogno della carne e dell'evoluzione dei romanzi successivi. E se Un dolore normale affermava la presa di coscienza di un sopravvissuto capace di raffinatissime bassezze, Troppi paradisi con il suo "Mi chiamo Walter Siti, come tutti" ÃĻ stato un autentico detonatore di poetica. Se tutto ÃĻ vero, allora anche il falso ÃĻ vero, bisogna crederci e credere, disseminare le giuste tracce, depistare, incantare con una prosa perfetta e capace di ogni abiezione e disinvolto piacere. In questo libro mastodontico e prezioso il Walter Siti scrittore ha seguito le tracce del Walter Siti personaggio e il suo destino che non prevedeva felicità . Lo ha guardato in faccia forse per la prima volta, ma sicuramente per la prima volta lo ha inchiodato alle proprie responsabilità riaffrontandone le nevrosi, le fughe, i plagi. Il dio impossibile ÃĻ un libro-monumento indispensabile per capire cosa sia successo in Italia mentre si teorizzava il tramonto delle ideologie e l'appeal dell'inorganico ma guardavamo altrove. Al lettore sembrerà di leggere la cronaca della nostra intimità , del nostro male, della fine del Paese. E leggere nelle radici riannodate della nostra storia recente l'orrido selfie della nostra anima puÃē essere un esercizio crudele che vivamente consigliamo. Parrebbe semplicistico chiudere con un "Walter Siti c'est moi" ma senza dubbio non spaventa dire che "Walter Siti c'est en moi", in una spericolata arrampicata sul nulla. O sul suo contrario.
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