I confratelli
ΠΌΠ°Ρ 2014. Β· Edizioni Mondadori
3,6star
17 ΡΠ΅ΡΠ΅Π½Π·ΠΈΡΠ°report
Π-ΠΊΡΠΈΠ³Π°
336
Π‘ΡΡΠ°Π½ΠΈΡΠ°
reportΠΡΠ΅Π½Π΅ ΠΈ ΡΠ΅ΡΠ΅Π½Π·ΠΈΡΠ΅ Π½ΠΈΡΡ Π²Π΅ΡΠΈΡΠΈΠΊΠΎΠ²Π°Π½Π΅ Β Π‘Π°Π·Π½Π°ΡΡΠ΅ Π²ΠΈΡΠ΅
Π ΠΎΠ²ΠΎΡ Π΅-ΠΊΡΠΈΠ·ΠΈ
Trumble, nella Florida del Nord, Γ¨ Finn Yarber, della California, specializzato in fallimenti e divorzi; Joe Roy Spicer, del Mississippi, giudice di pace. Ogni giorno i tre si ritrovano nella biblioteca legale, zona sotto la loro egida esclusiva. Lì discutono i casi di alcuni reclusi, redigono documenti, continuano, insomma, a esercitare l'avvocatura pur senza averne il diritto. E lì, soprattutto, passano il tempo a scrivere lettere, l'esca per crudeli ricatti che fruttano un mucchio di soldi. Talmente tanti da fare dell'estorsione il loro vero e proprio lavoro. Un giorno, però, Beech, Yarber e Spicer incappano in uno spiacevole imprevisto. Nella loro rete cade una vittima sbagliata, un uomo potente con amici pericolosi e influenti: il futuro dei Confratelli sembra segnato. Washington: Aaron Lake, Rappresentante dell'Arizona e presidente della commissione della camera sulle forze armate, riceve dal direttore della Cia Teddy Maynard un'offerta inattesa. Sarebbe meglio dire una richiesta d'accordo. Intelligente e tenace, ottimo oratore, coscienzioso fino all'esasperazione, Lake non ha doppia vita, nessuna ombra nel passato o scheletri nell'armadio. Almeno, così pare.
ΠΡΠ΅Π½Π΅ ΠΈ ΡΠ΅ΡΠ΅Π½Π·ΠΈΡΠ΅
3,6
17 ΡΠ΅ΡΠ΅Π½Π·ΠΈΡΠ°
ΠΡΠ΅Π½ΠΈΡΠ΅ ΠΎΠ²Ρ Π΅-ΠΊΡΠΈΠ³Ρ
ΠΠ°Π²ΠΈΡΠ΅ Π½Π°ΠΌ ΡΠ²ΠΎΡΠ΅ ΠΌΠΈΡΡΠ΅ΡΠ΅.
ΠΠ½ΡΠΎΡΠΌΠ°ΡΠΈΡΠ΅ ΠΎ ΡΠΈΡΠ°ΡΡ
ΠΠ°ΠΌΠ΅ΡΠ½ΠΈ ΡΠ΅Π»Π΅ΡΠΎΠ½ΠΈ ΠΈ ΡΠ°Π±Π»Π΅ΡΠΈ
ΠΠ½ΡΡΠ°Π»ΠΈΡΠ°ΡΡΠ΅ Π°ΠΏΠ»ΠΈΠΊΠ°ΡΠΈΡΡ Google Play ΠΊΡΠΈΠ³Π΅ Π·Π° Android ΠΈ iPad/iPhone. ΠΡΡΠΎΠΌΠ°ΡΡΠΊΠΈ ΡΠ΅ ΡΠΈΠ½Ρ
ΡΠΎΠ½ΠΈΠ·ΡΡΠ΅ ΡΠ° Π½Π°Π»ΠΎΠ³ΠΎΠΌ ΠΈ ΠΎΠΌΠΎΠ³ΡΡΠ°Π²Π° Π²Π°ΠΌ Π΄Π° ΡΠΈΡΠ°ΡΠ΅ ΠΎΠ½Π»Π°ΡΠ½ ΠΈ ΠΎΡΠ»Π°ΡΠ½ Π³Π΄Π΅ Π³ΠΎΠ΄ Π΄Π° ΡΠ΅ Π½Π°Π»Π°Π·ΠΈΡΠ΅.
ΠΠ°ΠΏΡΠΎΠΏΠΎΠ²ΠΈ ΠΈ ΡΠ°ΡΡΠ½Π°ΡΠΈ
ΠΠΎΠΆΠ΅ΡΠ΅ Π΄Π° ΡΠ»ΡΡΠ°ΡΠ΅ Π°ΡΠ΄ΠΈΠΎ-ΠΊΡΠΈΠ³Π΅ ΠΊΡΠΏΡΠ΅Π½Π΅ Π½Π° Google Play-Ρ ΠΏΠΎΠΌΠΎΡΡ Π²Π΅Π±-ΠΏΡΠ΅Π³Π»Π΅Π΄Π°ΡΠ° Π½Π° ΡΠ°ΡΡΠ½Π°ΡΡ.
Π-ΡΠΈΡΠ°ΡΠΈ ΠΈ Π΄ΡΡΠ³ΠΈ ΡΡΠ΅ΡΠ°ΡΠΈ
ΠΠ° Π±ΠΈΡΡΠ΅ ΡΠΈΡΠ°Π»ΠΈ Π½Π° ΡΡΠ΅ΡΠ°ΡΠΈΠΌΠ° ΠΊΠΎΡΠ΅ ΠΊΠΎΡΠΈΡΡΠ΅ Π΅-ΠΌΠ°ΡΡΠΈΠ»ΠΎ, ΠΊΠ°ΠΎ ΡΡΠΎ ΡΡ Kobo Π΅-ΡΠΈΡΠ°ΡΠΈ, ΡΡΠ΅Π±Π° Π΄Π° ΠΏΡΠ΅ΡΠ·ΠΌΠ΅ΡΠ΅ ΡΠ°ΡΠ» ΠΈ ΠΏΡΠ΅Π½Π΅ΡΠ΅ΡΠ΅ Π³Π° Π½Π° ΡΡΠ΅ΡΠ°Ρ. ΠΡΠ°ΡΠΈΡΠ΅ Π΄Π΅ΡΠ°ΡΠ½Π° ΡΠΏΡΡΡΡΠ²Π° ΠΈΠ· ΡΠ΅Π½ΡΡΠ° Π·Π° ΠΏΠΎΠΌΠΎΡ Π΄Π° Π±ΠΈΡΡΠ΅ ΠΏΡΠ΅Π½Π΅Π»ΠΈ ΡΠ°ΡΠ»ΠΎΠ²Π΅ Ρ ΠΏΠΎΠ΄ΡΠΆΠ°Π½Π΅ Π΅-ΡΠΈΡΠ°ΡΠ΅.
