Introduzione di Armanda Guiducci
Traduzione di Anna Laura MalagÃē
Edizione integrale
Quando, nel 1925, Virginia Woolf si accinse a scrivere Gita al Faro era decisamente giunta alla soglia della maturità artistica: in questa sua opera riuscÃŽ infatti mirabilmente a mostrare il suo sapiente dominio delle possibilità del monologo interiore e la straordinaria capacità di muoversi liberamente tra il flusso delle coscienze dei personaggi. Con tutta la sua avvolgente bellezza, questo romanzo ÃĻ una commossa elegia allâAssenza: assenza innanzitutto della madre, morta quando la Woolf aveva solo tredici anni, lasciandole un vuoto incolmabile. Ed ÃĻ proprio tale immagine cara a legare le diverse solitudini dei protagonisti di questa rievocazione corale, tutti chiusi in un proprio mondo isolato da cui ÃĻ difficile comunicare. Fluido e ritmato come il mare sotto il raggio ora breve ora lungo del Faro che fende lâoscurità della notte, il romanzo si impone al lettore con la forza della memoria, il fascino del ricordo, la voce struggente della nostalgia.
ÂŦLe sue parole suscitarono una gioia immensa nel figlioletto, come fosse ormai sicuro che la spedizione avrebbe avuto luogo, e lâavvenimento meraviglioso che gli sembrava dâaver atteso con ansia da anni e anni fosse ormai, dopo una notte di buio e una giornata di navigazione, a portata di mano.Âŧ
Virginia Woolf
nacque a Londra nel 1882. Figlia di un critico famoso, crebbe in un ambiente letterario certamente stimolante. Fu capo del gruppo di Bloomsbury, circolo culturale progressista che prendeva il nome dal quartiere londinese. Con il marito fondÃē nel 1917 la casa editrice Hogarth Press. Grande estimatrice dellâopera di Proust, divenne presto uno dei nomi piÃđ rilevanti della narrativa inglese del primo Novecento. MorÃŽ suicida nel 1941. La Newton Compton ha pubblicato La crociera, Le onde, Gli anni, Notte e giorno, il volume unico Tutti i romanzi e, nella collana GTE, Gita al faro, Una stanza tutta per sÃĐ, Mrs Dalloway e Orlando.
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