Fimmine ribelli

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Mio padre ha due cuori: la figlia o l'onore? In questo momento dice che vuole la figlia, perÃ˛ dentro di lui c'è anche quell'altro fatto." Queste parole le pronuncia Maria Concetta Cacciola, trent'anni, tre figli, colpevole di aver tradito il marito e di aver deciso di collaborare con la giustizia seguendo l'esempio di Giuseppina Pesce, anche lei giovane madre, anche lei di Rosarno. E poi ci sono Rosa Ferraro, Simona Napoli, tutte fimmine ribelli che hanno rischiato la propria vita osando dire di no a padri, mariti, fratelli. Attraverso le loro storie, Lirio Abbate fa emergere uno spaccato criminale fatto di violenza, immensi patrimoni e una retriva cultura patriarcale. Ma la ribellione delle donne che si affidano "allo Stato, ovvero al nemico" produce un effetto dirompente: sgretola l'immagine di compattezza del clan, mette in dubbio i valori del sistema 'ndrangheta e, soprattutto, accende nelle altre fimmine la consapevolezza della propria condizione e il desiderio di scrollarsela di dosso, denunciando con nomi e cognomi e aprendo crepe nel piÚ oscuro dei mondi criminali.

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LIRIO ABBATE, inviato de “L’Espresso”, è autore di numerose inchieste giornalistiche sulle mafie e le collusioni dei politici con i boss. Negli ultimi vent’anni si è occupato dei principali scandali italiani su criminalità organizzata, tangenti e corruzione. È passato dalla cronaca giudiziaria al giornalismo investigativo. Nel 2007 ha scritto con Peter Gomez I Complici. Nel 2010 ha vinto il Premiolino.

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