Diario d'inverno

· Giulio Einaudi Editore
3.0
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190
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ÂŦPiaceri fisici e dolori fisici. I piaceri del sesso innanzitutto, ma anche quelli del mangiare e del bere, di stare nudo in un bagno caldo, di grattarti un prurito, di starnutire e di scoreggiare, di stare a letto un'ora in piÚ, di voltare la faccia verso il sole in un mite pomeriggio di tarda primavera o d'inizio estate e sentire il tepore posarsi sulla pelleÂŧ.
Quando sei perso, guardati intorno. Dubita di tutto e cancellalo. Hai una sola certezza: tu sei lí. Lo sei perchÃĐ c'ÃĻ il tuo corpo e tu sei il tuo corpo. Il tuo corpo ÃĻ lo spazio che hai attraversato, ma anche il tempo che ti ha reso ciÃē che sei. Il tempo te lo porti scritto addosso: le cicatrici sono parole (questa racconta di quando bambino scivolasti cosí vicino a un chiodo da poterne rimanere cieco, quest'altra ti ricorda di quando quasi uccidesti tua moglie e tua figlia) e le parole sono cicatrici (quelle che ti disse tua madre dopo che la sentisti parlare al telefono con un uomo che non era tuo padre). Ma non c'ÃĻ solo il dolore. C'ÃĻ il piacere, tutto il piacere che hai vissuto, che ti ha travolto in questi sessantaquattro anni: da quello che provi guardando il collo di tua moglie al mattino, a quello che ti insegnÃē una prostituta nel Quartiere Latino quando tu, ventenne solitario e senza un soldo a Parigi, l'ascoltasti sbalordito recitare a memoria una poesia di Baudelaire. E infine il corpo da cui il tuo corpo ha iniziato a esistere, quello di tua madre. La sua storia e il tuo rapporto con lei sono il cuore pulsante di questo libro (una sorta di doppio, di gemello segreto del tuo L'invenzione della solitudine, dov'era il padre il fulcro dell'ossessione). Hai capito dal silenzio con cui hai accolto la notizia della sua morte e dalla crisi di panico che ne ÃĻ seguita - fu come sentire il tuo stesso corpo fuggire da te - che qualcosa era cambiato, che dovevi fermarti a ricapitolare. Che eri entrato nell'inverno della vita.

***

ÂŦAlla fine della lettura siamo travolti dalla passione dell'autore, dalla sua umanità, dal suo amore per le parole, dal suo attaccamento alla vita, dalla sua capacità di trovare la grazia nell'inaspettatoÂŧ.

ÂŦThe Washington PostÂŧ

***

ÂŦIn Diario d'inverno c'ÃĻ il ritratto di una giovane madre, quella di Paul Auster, che potrebbe essere stato scritto da Alice MunroÂŧ.

ÂŦThe New York TimesÂŧ

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