Al suono della campanella ÃĻ rimasto un posto vuoto, in prima fila. La bambina a cui ÃĻ destinato raggiunge la classe poco dopo, accompagnata dalla bidella e da un biglietto del direttore. Si chiama Francesca e arriva dal vicino orfanotrofio. Ã preparata, diligente, ma non parla e Gilla nei suoi occhi riconosce subito la tristezza di chi si trova solo in un mondo cui non appartiene.
Per entrambe c'ÃĻ stato un prima e c'ÃĻ stato un dopo. Ma se Gilla del passato vorrebbe liberarsi, per Francesca ÃĻ l'unico posto in cui desidera tornare. PerchÃĐ lÃŽ sta la sua famiglia, quella per cui il suo nome era Ester e con cui viveva a Casale Monferrato, prima che i "provvedimenti per la difesa della razza" impedissero a suo padre di insegnare, a suo nonno di vendere stoffe, a lei e sua madre di condurre una vita degna di questo nome. L'ultimo ricordo felice di Ester ÃĻ una gita sul Po. Dopo, solo la colpa di essere ebrei. Ora dei genitori non sa piÃđ nulla, e la speranza che tornino a prenderla, come le hanno promesso, l'abbandona un po' ogni giorno. Gilla ha intuito cosa nasconde l'ostinato silenzio della bambina, e sa che per riparare ciÃē che si ÃĻ rotto servono calma e pazienza. Le stesse che usa con un vecchio planetario meccanico che la sera aggiusta sul tavolo della cucina, formulando lezioni immaginarie per le sue allieve.
Con la grazia di chi sa di maneggiare esistenze fragili e preziose e il rigore di un meticoloso lavoro di ricerca, Raffaella Romagnolo scrive un romanzo di dolore e rinascita su un momento storico da cui ancora oggi ÃĻ impossibile distogliere lo sguardo.