A cura di Francesca Caputo
Introduzione di Maria Corti
“Scommetto che avete fatto gli atti di valore.” “Macché atti di valore. Non eravamo mica buoni, a fare la guerra.”?
Una battuta fulminante restituisce in una pennellata sapore e colore di una tragedia collettiva che per il narratore e il suo gruppo di compagni si trasforma in apprendistato alla vita. Dopo l’8 settembre 1943 uno sparuto gruppo di stu- denti vicentini, guidato da un giovane professore antifasci- sta, si dà alla macchia sull’altopiano di Asiago per tentare di organizzare la Resistenza. La voce narrante – autoironica, commossa e marcatamente autobiografica – dipana un lun- go filo di agguati, rastrellamenti, uccisioni, “fughe” e “atti di valore” di cui i ragazzi sono protagonisti e vittime. Opera di grande equilibrio, frutto della distanza tra il tempo del- la scrittura e quello dell’esperienza (il libro esce nel 1964), I piccoli maestri dona corpo e parola a personaggi indi- menticabili ed è unanimemente riconosciuto come un do- cumento cruciale nella letteratura della Resistenza italiana.