Un prologo e un epilogo, a fare da cornice e metafora di una storia. Oppure è la storia ad essere metafora della cornice. A scelta. È l’eterna lotta per la propria vita e la propria fitness, tra prede e predatori, secondo i canoni darwiniani. Senza dimenticare che negli ecosistemi ogni predatore è a sua volta preda. Si tratti di animali o esseri umani, non fa molta differenza. Il resto è gioco, fabula e narrazione. La storia vive tra Roma, Parigi, Barcellona, ancora Parigi e infine di nuovo Roma. In un tempo declinato dalle ore conviviali, le ore di viaggio, le ore di inquisizione, di caccia e di attesa. Marie Danielle è la femme fatale, che irrompe e scompiglia, seduce e stritola, rischia e trascina. E poi c’è l’amicizia.