Lorenzo Fondi guardò, sul cassettone, il cappello della moglie; era brutto, con i nastri scoloriti; ma gli venne voglia di baciarlo. Mentre, di fuori, pareva che l’aria, con quella sua luminosità, fosse per prendere fuoco; e anche la stanza aveva una chiarezza che quasi faceva chiudere gli occhi. Vicino alla finestra c’era un tavolo polveroso, con i libri non più aperti, i libri comprati, tanti anni innanzi, subito dopo la scuola, macchiati ora dalle mosche; con i guanti rotti e sdruciti, lasciati lì fin dall’inverno. All’attaccapanni gli abiti vecchi.