La ricerca di un senso al di là delle realtà materiali è cresciuta silenziosamente, alimentando una rinnovata attenzione verso ciò che è convenzionalmente chiamato misticismo cristiano.
Questo impulso non nasce dalla semplice curiosità, ma da un desiderio intimo di un'esperienza che trascenda la ragione e tocchi l'essenza stessa dell'essere. Il misticismo cristiano, a differenza delle pratiche esoteriche o del fascino per i fenomeni straordinari, propone un'unione viva e diretta con Dio, segnata da un'esperienza che sfugge alle parole, ma trasforma l'anima. Esso procede attraverso la purificazione dell'ego, l'illuminazione della mente e il legame della volontà umana alla volontà divina, un processo reale ed esigente.
A differenza dei sistemi che si accontentano di visioni o speculazioni filosofiche, il mistico cristiano riconosce la necessità di purificare il cuore e ordinare gli affetti, perché solo un'anima purificata può riflettere il volto di Dio. Fin dai primi tempi della fede, diversi movimenti hanno cercato di esprimere questa aspirazione, a volte deviando verso gli estremi, ma offrendo anche intuizioni preziose. Il montanismo, lo gnosticismo e la scuola alessandrina sono testimonianze di questa ricerca iniziale, ciascuna con luci e ombre.
L'influenza della filosofia antica, in particolare del neoplatonismo, ha affinato il linguaggio e la comprensione del misticismo, ma sempre con il rischio di ridurre l'Incarnazione a una mera idea simbolica. Il cristianesimo autentico, tuttavia, rimase radicato nel mistero dell'Incarnazione: Dio fatto uomo, Cristo come ponte vivente tra il finito e l'infinito. Fu nella vita pratica, nell'umiltà del servizio e nella vita comunitaria che il misticismo cristiano trovò il suo equilibrio più fecondo.
Il Medioevo ha visto fiorire scuole mistiche che, con semplicità e vigore, hanno dimostrato che contemplazione e azione non sono opposte. Uomini e donne santi hanno vissuto questa realtà nel calore dei monasteri, sui campi di battaglia, nella cura dei poveri, nelle lacrime davanti alla Croce. L'amore per Cristo, coltivato nelle liturgie e nei sacramenti, ha plasmato una spiritualità che toccava sia la ragione che l'affetto.
Nel corso dei secoli, il misticismo cristiano ha conosciuto periodi di sistematizzazione e momenti di libertà poetica. Tuttavia, è sempre rimasto fedele all'essenziale: un movimento dell'intero essere verso Dio, guidato dall'amore e sostenuto dalla grazia. Anche quando la ragione umana ha cercato di limitarlo o quando l'entusiasmo ha cercato di dissolverne le forme, è rimasto una testimonianza della capacità umana di conoscere e amare Colui che è invisibile.
Infine, ciò che questo libro propone è una riflessione sulla storia viva del cristianesimo, non come racconto di fatti straordinari, ma di una speranza permanente, quella che, attraverso la fede, la purificazione e la carità, l'anima umana possa partecipare alla vita divina già in questo mondo, anche se nel mistero e nella promessa.
A.R.Ribeiro.