Quando una delle sigaraie - le manifatturiere del tabacco - va a chiederle aiuto, Clara Simon non sa che fare. à una bella ragazza, con quegli occhi a mandorla ereditati dalla madre, una cinese del porto che, nonostante le differenze di classe, aveva sposato il capitano di marina Francesco Paolo Simon. Poi perÃ˛ è morta di parto e il marito è finito disperso in guerra. CosÃ, Clara vive con il nonno, uno degli uomini piÃē in vista di Cagliari, e lavora all'ÂĢUnioneÂģ, anche se non puÃ˛ firmare i pezzi: perchÊ è una donna, e soprattutto perchÊ in passato la sua tensione verso la giustizia e il suo bisogno di verità l'hanno messa nei guai. Ma la sigaraia le spiega che i piciocus de crobi, i miserabili bambini del mercato, stanno scomparendo uno dopo l'altro e, di fronte alla notizia di un piccolo cadavere rinvenuto alla salina, Clara non riesce a soffocare il suo istinto investigativo.
ÂĢFrancesco Abate ne I delitti della salina prende il lettore per mano e se lo porta in un altro tempo e in un altro spazio, tenendolo stretto e non mollandolo fino all'ultima paginaÂģ. Maurizio de Giovanni, ÂĢCorriere della SeraÂģ