Colloqui con se stesso

· GOODmood · āļšāļĢāļĢāļĒāļēāļĒāđ‚āļ”āļĒ Claudia CassaniāđāļĨāļ°Raffaele D'Ambrosio
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16 āļĢāļĩāļ§āļīāļ§
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āļŸāļąāļ‡āļ•āļąāļ§āļ­āļĒāđˆāļēāļ‡āļĢāļ°āļĒāļ°āđ€āļ§āļĨāļē 9 āļ™āļēāļ—āļĩ āđ„āļ”āđ‰āļ—āļļāļāđ€āļĄāļ·āđˆāļ­āđāļĄāđ‰āļ‚āļ“āļ°āļ­āļ­āļŸāđ„āļĨāļ™āđŒÂ 
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I pensieri, raccolti in quest'opera, tratta da “Ad se Ipsum”, “A Se stesso”, o “Colloqui con se stesso”, com’ÃĻ conosciuto dai piÃđ, di Marco Aurelio, racchiudono un estratto dei ricordi, delle riflessioni e delle osservazioni piÃđ significative che il filosofo romano mise per iscritto in dodici libri, nel corso della sua vita, che si svolse nel secondo secolo dopo Cristo. Questa fondamentale opera in versione audiolibro ÃĻ imperdibile, essenziale, di facile comprensione, ed offre parecchi spunti di riflessione. PiÃđ che un monito contro le illusioni che spesso ingannano, Il filosofo mette in luce, di volta in volta, secondo gli argomenti trattati, un metodo, una regola morale, che puÃē essere una guida sicura, per destreggiarsi tra i tranelli mentali e non, che inevitabilmente fanno parte del quotidiano di ognuno di noi. E sopra a tutto, c’ÃĻ la Natura Universale, che ha già stabilito il respiro di ogni essere, la sua funzione, il suo a disposizione. Saper quindi cogliere quello che di bello, oppure brutto, la vita offre, non sempre ÃĻ una capacità innata, ma gli esseri umani, essendo stati dotati di numerosi talenti, hanno la possibilità di farlo. O perlomeno di cercare di farlo. Marco Aurelio, l’imperatore filosofo, ci lascia questi “preziosi” pensieri, che ancora oggi hanno un senso, perchÃĐ pur in tempi che sono molto diversi da quelli in cui l’opera ÃĻ stata scritta, le situazioni si ripetono, e il libero arbitrio e la lucidità, sono essenziali, oggi piÃđ che mai.

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āļ•āļīāļ”āļ•āļąāđ‰āļ‡āđāļ­āļ› Google Play Books āļŠāļģāļŦāļĢāļąāļš Android āđāļĨāļ° iPad/iPhone āđāļ­āļ›āļˆāļ°āļ‹āļīāļ‡āļ„āđŒāđ‚āļ”āļĒāļ­āļąāļ•āđ‚āļ™āļĄāļąāļ•āļīāļāļąāļšāļšāļąāļāļŠāļĩāļ‚āļ­āļ‡āļ„āļļāļ“ āđāļĨāļ°āļŠāđˆāļ§āļĒāđƒāļŦāđ‰āļ„āļļāļ“āļ­āđˆāļēāļ™āđāļšāļšāļ­āļ­āļ™āđ„āļĨāļ™āđŒāļŦāļĢāļ·āļ­āļ­āļ­āļŸāđ„āļĨāļ™āđŒāđ„āļ”āđ‰āļ—āļļāļāļ—āļĩāđˆ
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