Altro nulla da segnalare

ยท EINAUDI Audiolibri ยท เบšเบฑเบ™เบเบฒเบเป‚เบ”เบ Francesca Valente เปเบฅเบฐ Michele Di Mauro
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Altro nulla da segnalare, il libro che ha vinto all'unanimitร  il Premio Italo Calvino 2021, รจ un testo raro, prodigioso. Al centro, le storie struggenti dei ยซpazยป: i pazienti - o i pazzi, direbbero i piรบ - dei servizi psichiatrici nati subito dopo la chiusura dei manicomi: uomini e donne che si ritrovarono improvvisamente liberi nel mondo, o che nel mondo non sapevano piรบ come abitare. Le storie a cui dร  vita Francesca Valente ruotano sempre attorno a punti luminosi: dettagli, pensieri, eventi; non mirano mai a raccontare le vite dei personaggi, cercano piuttosto il cuore pulsante della loro umanitร : perchรฉ รจ lรญ, in quel frammento di memoria che li riguarda, portato alla luce ma irriducibilmente oscuro, che puรฒ essere racchiusa ogni prospettiva d'universalitร .

ยซOcchipinti, insonne, insisteva nell'ordinare champagne: le ho portato in sostituzione dello stesso dell'acqua, ma ha dimostrato, rovesciandomela in testa, di non gradirla. Tutti gli altri signori ospiti hanno dormito, tranne la signora Agosta, che continua ad andare al gabinetto e spacca tutto. Altro nulla da segnalareยป. ยซAltro nulla da segnalareยป รจ la formula di rito con cui, nei primi anni Ottanta, si chiudevano i rapportini quotidiani degli infermieri del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell'Ospedale Mauriziano di Torino, uno dei primissimi esperimenti di ยซreparto apertoยป subito dopo la promulgazione della Legge 180. Chi finiva il turno riferiva con semplicitร  a chi lo iniziava quanto era avvenuto nelle ore precedenti: cose ordinarie e straordinarie. Episodi comici, tragici, feroci. In quelle note ยซc'era un'umanitร  che raccontava un'altra umanitร , con benevolenza e un sincero sforzo di comprensione. Spesso erano entrambe umanitร  dolentiยป. Partendo proprio dai rapportini, e dai racconti fatti all'autrice dallo psichiatra del reparto Luciano Sorrentino - che un giorno รจ andato a casa sua affidandole uno scatolone pieno di tutte le carte che aveva accumulato negli anni -, Francesca Valente ha dato vita a un testo senza paragoni, dove il confine tra documento e scrittura letteraria รจ sempre mobile e indefinibile. A ogni pagina si avverte che la sua penna cerca qualcosa, mentre insegue le storie di pazienti, medici, infermieri, a partire dalle tracce a disposizione. Qualcosa che miracolosamente trova e ci mette davanti agli occhi. ยซPerchรฉ le tante persone passate per i repartini hanno lasciato minuscoli frammenti: il resto รจ in un cono d'ombra. E perchรฉ ognuna di queste storie รจ una possibile versione di qualcosa che รจ accaduto realmente, una fotografia ricomposta di una vicenda individuale e collettivaยป.

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